In viaggio per la vita - Prepariamoci ad accogliere la carovana zapatista

Il 2 Maggio “La Montaña” è salpata dalle coste messicane dello Yuacatàn per attraversare l'Atlantico e percorrere a ritroso la rotta che 500 anni fa ha portato gli europei a sterminare le popolazioni originarie del continente americano.
Su “La Montaña” viaggiano quattro donne, due uomini e unoa altroa, lo Squadrone 421, la prima delle delegazioni zapatiste che arriveranno sulle coste europee a partire dalla metà di Giugno, con l'obiettivo di percorrere questo continente che chiamiamo Europa, un primo passo al quale ne seguiranno altri in altre geografie, “cercando non la differenza, non la superiorità, non l’offesa, tanto meno il perdono e la pietà. Andremo ad incontrare ciò che ci rende uguali”.
Dai nostri territori e dai nostri spazi di lotta attendiamo con impazienza l’arrivo delle e degli zapatisti, per farci invadere dalla loro esperienza di resistenza e rivoluzione.

Aspettiamo il loro arrivo in qualsiasi porto dell’Atlantico, sosterremo e accompagneremo questo "Viaggio per la Vita" per rompere le frontiere, quelle visibili e quelle simboliche.
In Piemonte abbiamo costituito un coordinamento di realtà (associazioni, collettivi, gruppi) e singol* che da mesi si incontra per avvicinarsi all'arrivo della carovana zapatista.

Domenica 23 Maggio dalle ore 10.30 incontriamoci a Parco Dora, all'angolo con piazza Baldissera, di fronte alla Stazione Dora, per preparare assieme l'accoglienza piemontese della Gira por la vida!
Iniziamo a immaginare e programmare le iniziative, insieme a chiunque desideri farlo, organizzandoci in 6 tavoli tematici.


++++++ Programma della giornata ++++++++++

10.30 • Presentazione assemblea piemontese e gira zapatista

11.00 • Inizio lavoro tavoli tematici per costruire le iniziative sul territorio

• 11.00 - 12.30 • Tavolo Autonomia e Tavolo lotta di genere, femminismo e transfemminismo

13.00 - 14.00 • Pausa Pranzo con panozzi benefit gira zapatista

14.00 -15.30 • Tavolo Ambiente e Tavolo salute

15.45 - 17.15 • Tavolo Arte e Scienza e Tavolo migrazioni e frontiere

17.15 -17.45 • Plenaria conclusiva e prossimi appuntamenti

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Se non puoi partecipare alla giornata ma vuoi contribuire in seguito, scrivi a
piemontezapatista@autistiche.org
O contattaci attraverso la pagina
FB: Piemonte Zapatista (www.facebook.com/piemontezapatista)
IG: @piemontezapatista


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TEMATICHE DEI TAVOLI DI LAVORO

• AUTONOMIA
Partendo da un confronto sulle pratiche di costruzione di autonomia nei caracoles zapatisti e nelle aree metropolitane del capitalismo avanzato, attraverso diverse modalità da definire nel gruppo di lavoro (assemblee, passeggiate metropolitane, proiezioni ecc) proveremo a trovare delle risposte ad alcune domande per noi cruciali: quali sono le difficoltà che incontriamo nel quotidiano tentativo di produrre istituzioni radicalmente democratiche? In cosa l'esempio zapatista può essere d'aiuto al faticoso percorso rivoluzionario nelle nostre geografie? Come, a loro volta, le nostre lotte dal basso possono supportare la rivoluzione zapatista?

LOTTA DI GENERE, FEMMINISMO E TRANSFEMMINISMO
«Sappiamo che ci sono diversi colori, dimensioni, lingue, culture, professioni, pensieri e forme di lotta. Ma noi diciamo che siamo donne e otroas e anche donne e otroas che lottano, quindi siamo diverse, ma siamo uguali. La violenza e la morte ci rendono uguali»

«L’obiettivo del sistema capitalista patriarcale è mantenerci sottomesse. Se vogliamo essere libere dobbiamo conquistare la libertà noi stesse, come donne (e otroas) che siamo»

Insurgente Erika

L'arrivo in Italia della carovana zapatista ci da la possibilità di generare uno scambio di esperienze, pratiche e aspirazioni rivoluzionarie femministe e transfemministe fra compagne zapatiste e zapatistoas e chiunque localmente sia impegnata o impegnat (o anche solo interessata o interessat) nelle lotte di liberazione dai sistemi patriarcali, sovvertendo le relazioni diseguali di sfruttamento coloniale=razzista=capitalista; e, allo stesso tempo, nella costruzione di un orizzonte comunitario nel quale i generi oppressi possano esprimersi pienamente e far fiorire modelli sociali e culturali, tecnici e artistici che mettano in discussione luoghi, epoche, questioni (decolonizzare e decapitalizzare il corpo, il linguaggio, i territori, la memoria, l’immaginazione!) sostenute e utilizzate dalla società patriarcale per dominarci.

Questa possibilità appartiene a tutte e tutt coloro che vivono nei tempi e spazi ribelli femministi presenti e futuri, a coloro che immaginano un mondo dove spuntano e si intrecciano molti mondi, a coloro che vogliono mettere radice e farli crescere insieme alle zapatiste e zapatistoas... perché unite e unit siamo più forti!

«Ci sono donne e otroas che usano metafore per dire ciò che sono, alcune dicono di essere le “donne del cuore” o “donne in ricerca di una buova vita”. Ogni volta che questa ricerca parte dalla riflessione tra donne e otroas, credo si possa parlare di femminismo». Francesca Gargallo

• ECOLOGIA
In questo ultimo decennio abbiamo assistito e/o sperimentato il susseguirsi di catastrofi climatiche improvvise, l’innalzamento della temperatura con il conseguente scioglimento dei ghiacci e del permafrost, la riduzione della biodiversità,il salto di specie di nuovi virus, l’inquinamento e l’acidificazione dei mari.
È opinione unanime degli scienziati che questi fenomeni siano stati causati da un eccessivo sfruttamento delle risorse naturali da parte delle società umane e che, senza un' immediata inversione di rotta ci troveremo al punto di non ritorno. Questo sistema di sviluppo ci condurrà alla sesta estinzione di massa che interesserà l’umanità intera: la prima nella storia a verificarsi in un arco temporale così breve.
Gli interessi economici di pochi impongono grandi opere e politiche ecocide spacciandole come necessarie per la crescita economica e l'occupazione, mentre il benessere della collettività e delle generazioni future viene quotidianamente colpestato.
Mentre da una parte questo sistema capitalista e tossico, distrugge i nostri territori annientando il senso di responsabilità che ciascuno di noi ha come parte di questo ecosistema, la mano che ci tendono l@s zapatistas ci lascia intravedere le grandi possibilità che possono nascere dal dialogo e e dall'intersezione delle nostre lotte e delle nostre diversità.

• SALUTE
La pandemia ha causato vari cortocircuiti nel sistema in cui viviamo, uno di questi è la questione della salute. Se la pandemia stessa è stata generata dal modello di società in cui viviamo, l’emergenza sanitaria ha reso evidente quanto il servizio che dovrebbe garantire la salute alla popolazione sia ridotto all'impotenza dai tagli e dalle speculazioni private, rivelando come il diritto alla cura non sia rivolto al benessere di tutti ma, al contrario, sia diventato un servizio per chi se lo può permettere, che viene fornito solo da quelle strutture che si garantiscono determinati standard di performatività. Il modello autonomo di salute zapatista al contrario si basa su presupposti totalmente opposti a quelli occidentali, ultimo esempio è la dimostrazione zapatista di un'altra gestione pandemica possibile. Un confronto per le esperienze europee dal basso oggi è, più che mai, fondamentale.

• MIGRAZIONI e FRONTIERE
In piemonte il razzismo istituzionale e della società si materializza in numerosissime situazioni del quotidiano. Alcune di queste rappresentano purtroppo le contraddizioni massime della fortezza Europa, come lo sfruttamento bracciantile nel Saluzzese e la gestione criminale dei flussi di persone che cercano di attraversare le frontiere dell'Alta Val Susa.
Companer@s, soggettività migranti e attivist@ s'incontreranno in questi luoghi per condividere ed organizzare insieme pratiche di resistenza e lotta.

• compARTE e coSCIENZA
“Invitiamo coloro che hanno come vocazione, impegno e orizzonte, le arti e le scienze, ad accompagnare, a distanza, le nostre navigazioni e passi. E così ci aiutano a diffondere la consapevolezza che nelle scienze e nelle arti c’è la possibilità non solo della sopravvivenza dell’umanità, ma anche di un nuovo mondo.”
Subcomandante Insurgente Moisés.
Vogliamo riconoscerci e costruire uno scambio diverso e orizzontale, per emancipare le nostre arti, le nostre visioni e i nostri media dal controllo patriarcale e capitalista, per difendere e diffondere i nostri diversi sguardi, linguaggi, modi di conoscere, vivere e immaginare il mondo.

2 anni fa
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