Giornata contro la repressione
Giovedì 15 luglio ore 18
Giardini (ir)reali, corso San Maurizio angolo via Rossini
Info, distro, seririot, interventi
Dj set a cura della favolosa Malormone Crew
In poco più di un anno di pandemia sono morte di Covid oltre 127.000 persone, cui vanno aggiunte le decine di migliaia che hanno perso la vita, perché private di esami, visite, operazioni indispensabili per tenere sotto controllo le gravi patologie di cui erano affette.
Siamo di fronte ad una strage di Stato, frutto delle scelte criminali di tutti i governi degli ultimi decenni. La verità è davanti ai nostri occhi: sanità al collasso, aumento della spesa militare, sostegno alle grandi imprese, alla lobby del cemento e del tondino, all’industria bellica.
Le nostre già esigue libertà politiche sono state ulteriormente compresse. Il governo vieta i cortei, mentre chi lavora o studia è obbligato a prendere autobus sovraffollati, stare compresso in fabbriche e magazzini insalubri, chiudersi in classi pollaio. Per chi ci governa la produzione non si può arrestare, la libertà di manifestazione, sì. Lo Stato colpisce duramente i movimenti sociali servendosi del pretesto dell'emergenza Covid come strumento repressivo, in aggiunta a quelli già presenti nella sua cassetta degli attrezzi. L'obiettivo è mettere a tacere ogni forma di dissenso, sguinzagliando l'esercito in strada al fianco della polizia e continuare a condurre una guerra ai poveri senza esclusione di colpi.
Noi non ci stiamo. Denunciavamo la mancanza di protezioni quando il governo diceva che erano inutili, abbiamo cominciato da subito a proteggerci ed a proteggere chi ci era vicino, abbiamo lottato contro le politiche criminali che hanno portato all’impossibilità di curare tutt* durante i giorni più bui.
Siamo stat* a fianco dei lavoratori in sciopero, dei prigionieri in rivolta, dei sanitari messi a tacere con il ricatto del lavoro, dei senzatetto esposti alla repressione e alla strada.
Non abbiamo mai smesso di stare in piazza. Perché di fronte ad una strage di Stato tacere era complicità.
Contro la repressione delle lotte, la solidarietà è la nostra arma!