9 ANNI PPDDN - CINESPRITZ presenta: "IL PUGILE DEL DUCE"
GIOVEDI' 16 MAGGIO, in occasione del nono compleanno della Palestra Popolare Dante Di Nanni, torna la collaborazione con CineSpritz Csoa Gabrio! --DIRETTI AL CINEMA-- Rassegna cinematografica sullo sport antifascista Propone: "IL PUGILE DEL DUCE" (2017) di Tony Saccucci La storia sconosciuta e straordinaria del grande campione pugilistico Leone Jacovacci, di madre congolese e padre italiano, ripescata dall’oblìo grazie al lavoro del sociologo Mauro Valeri che ha impiegato sei anni per scrivere il suo libro, "Nero di Roma" (Palombi editore), risalendo attraverso foto, articoli di giornali e testimonianze dirette a ricostruire la dura battaglia del boxeur contro il razzismo dell’Italia fascista e coloniale degli anni ‘20. Ispirato dal libro e dai racconti di Valeri, il regista (e professore di storia al liceo) Tony Saccucci ha realizzato questo avvincente docufilm, "Il pugile del duce", che narra la vita avventurosa ed intensa di Leone Jacovacci: dalla nascita nel Congo belga e la sua infanzia a Roma, la scelta di seguire il suo spirito nomade prendendo la via del mare come mozzo fino al suo ingresso nel mondo della boxe a Londra e Parigi, con i suoi innumerevoli incontri e successi contro i più grandi pugili dell’epoca, utilizzando il nome di John Douglas Walker, soldato afro-britannico, prima, e in Jack Walker, pugile afro-americano, poi. Nel 1925 stupì il mondo del pugilato con la propria confessione: il pugile afro-americano Jack Walker era in realtà Leone Jacovacci, di padre romano e madre congolese, cresciuto a Viterbo ed educato in un collegio capitolino. Al suo rientro in Italia ed al suo tentativo di continuare la sua carriera pugilistica nella federazione italiana, si ritrovò a fronteggiare un nemico ben più insidioso di qualsiasi altro pugile: il regime fascista. Da subito emerse l’ostracismo razzista nei suoi confronti, riluttante a riconoscere nel pugile nero il nuovo campione di un’Italia che doveva apparire al mondo come bianca e coloniale, individuandone inoltre la pericolosità come simbolo per i popoli oppressi nelle colonie in Africa, in un’epoca dove il pugilato era più popolare del calcio. Tale ostruzionismo si manifestò nel peggiore dei modi con il boicottaggio ai danni di Leone dopo la sua vittoria contro Carlo Bosisio per il titolo europeo dei pesi medi, arrivando a manomettere e cancellare dalle bobine originali la proclamazione della vittoria di Jacovacci e conducendo una campagna stampa denigratoria e mistificatoria contro di lui, decretando di fatto la fine della sua carriera pugilistica in Italia. Bar Aperto, Pop Corn Caldissimi e tanta presa bene! Cena 5 euri benefit nuovo corso di POLE DANCE! Sostieni il tuo Centro Sociale di zZzona! Lunga Vita allo Sport Popolare!
5 anni fa
Csoa Gabrio
Via Millio 42, Torino
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