Corteo contro i CPR, le frontiere e la violenza lungo la rotta balcanica
CORTEO CONTRO I CPR, LE FRONTIERE E LA VIOLENZA LUNGO LA ROTTA BALCANICA Chi intraprende una migrazione pericolosa lo fa per necessità. Chi rende l’attraversamento delle frontiere pericoloso e irregolare, solo per alcune persone, lo fa per avere soggetti sfruttabili e stremati. Chi costruisce i lager chiamati CPR, lo fa per garantire a chi sfrutta uno strumento di ricatto contro le persone non-regolari. La storia dei CPR inizia nel 1998 e tutte le forze politiche maggioritarie ne sono state complici e modellatrici. A Gradisca d’Isonzo (GO) le forze di governo vogliono attivare un CPR, con apertura stimata tra giugno e settembre di quest’anno. Il futuro dei confini esterni UE si legge nel preventivo di spesa (2021-2027): per la loro protezione sono stati previsti 21,3 miliardi di euro. Questo denaro corrisponde a 162 volte la somma già stanziata dal 2014 alla Croazia come fondo migrazione e usata per respingere violentemente le persone oltre confine; corrisponde a 3,4 volte la cifra pagata nel maxi-accordo del 2016 con il dittatore Erdoğan per bloccare le persone migranti in Turchia. A poche ore di macchina dal confine italiano, lungo la rotta balcanica, migliaia di persone rischiano la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa, a causa della violenza esercitata attraverso il controllo europeo delle frontiere. I confini-tagliola e i CPR sono parte di uno stesso meccanismo: quello che cerca di rendere la manodopera straniera più sfruttabile dalle imprese locali, che crea divisioni tra i lavoratori e che diventa strumento delle forze reazionarie per costruire fortune politiche speculando sulla guerra tra poveri. Questo meccanismo causa morte e odio. È di fondamentale importanza iniziare a costruire una società inclusiva, accogliente e solidale, che si interroghi sulle cause delle migrazioni e agisca di conseguenza. Non sarà mai possibile farlo senza distruggere le catene che servono per dividerci, come il CPR di Gradisca. Se tutte le persone contrarie al razzismo agissero concretamente per bloccarne l’attivazione, questo lager non aprirebbe mai. DOMENICA 9 GIUGNO h: 15:00 Piazza di Gradisca d’Isonzo (GO) Siamo un’assemblea larga e plurale che non si riunisce sotto nessuna bandiera. Chiediamo perciò che nei primi spezzoni non ci siano simboli di nessuna organizzazione, per evitare che chiunque metta il proprio cappello sul corteo. Informiamo inoltre che non tollereremo simboli di forze politiche responsabili delle leggi razziste presenti in Italia. https://roundrobin.info/events/gradisca-disonzo-corteo-contro-i-cpr-le-frontiere-e-la-violenza-lungo-la-rotta-balcanica/ https://radioblackout.org/2019/05/gradisca-disonzo-contro-i-cpr-e-le-frontiere/ https://nofrontierefvg.noblogs.org/
4 anni fa
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