Presidio Fridays For Future Torino
Noi la crisi climatica non la paghiamo.
A Madrid è in corso la #COP25, la 25esima Conferenza delle Parti.
L'organo delle Nazioni Uniti riunisce i governi nazionali, rappresentanti del mondo imprenditoriale, delle organizzazioni internazionali, delle associazioni, per elaborare le politiche comuni contro i cambiamenti climatici.
Gli accordi della #COP21 di Parigi del 2015 sono stati interamente disattesi in questi quattro anni: i governi si impegnavano, allora, a contenere l'aumento delle temperature al di sotto dei +2° rispetto ai livelli pre-industriali.
Non è accaduto nulla di tutto ciò: nel 2018 il tasso di emissioni dovute alle fonti fossili dell’energia ha toccato il suo massimo storico (33 miliardi di tonnellate), con un aumento dell’1,7% rispetto all’anno precedente.
Il 2018 è stato l’anno con le temperature più elevate dal 1800, e l'ottobre 2019 è stato l’ottobre più caldo della storia del pianeta.
Anche la COP25 di quest'anno si sta dimostrando del tutto inadeguata rispetto al collasso climatico in corso: tecnici e politici discutono di "mercato del carbonio", che dovrebbe consentire di fissare una soglia non negoziabile di emissioni di CO2 annue, lasciando che le quote di emissioni possano essere comprate e vendute.
Infine si discute di risarcimenti ai paesi più colpiti dai disastri ambientali causati dal riscaldamento globale, continuando invece a rimandare le decisioni per prevenire e fermare proprio quest'ultimo.
Greta Thunberg è stata l'unica voce in quella sede istituzionale a riportare l'attenzione sull'unica soluzione possibile ai cambiamenti climatici: il dimezzamento delle emissioni entro il 2030, l'azzeramento entro il 2035 in Europa e a livello globale entro il 2050.
Come ha ricordato Greta nel suo intervento, i governi di tutto il mondo (compresi quelli europei che vorrebbero apparire più green degli altri) non hanno per nulla il senso di quest'emergenza che porterà a un aumento insostenibile delle temperature sul Pianeta.
Soltanto un immediato abbandono dei combustibili fossili e una transizione verso le fonti di energia rinnovabili nei prossimi 11 anni potrà salvare il nostro Pianeta.
Questo vale anche e soprattutto per l'attuale governo italiano.
Il ministro Costa aveva ventilato la possibilità di tagliare il 10% dei sussidi statali ai combustibili fossili, ma nella manovra finanziaria in approvazione in questi giorni non si vede nulla di quella promessa.
Non appena le lobby del petrolio, delle trivelle, del carbone, come ENI - indiscussa leader in Italia del settore dell'estrattivismo colonialista - hanno sbattuto i pugni sul tavolo, i governanti giallo-rosè hanno fatto marcia indietro, rinunciato immediatamente ai provvedimenti necessari a fermare la crisi climatica nel nostro Paese.
Il #PNIEC - Piano Nazionale Integrato Energia e Clima - fa esattamente il contrario di quanto dovrebbe.
Risulta evidente come l'Italia voglia puntare ancora sulle fonti fossili, in primis il gas-metano, attraverso nuovi investimenti sulle estrazioni di idrocarburi e grandi opere infrastrutturali (tra cui il completamento del TAP) che ne favoriscono le importazioni, connettendo le coste orientali dell’Italia con il metano del Mar Caspio.
Il Gas non è un energia pulita ma nella narrazione politica e mediatica sta passando da energia di transizione - verso una conversione ecologica - a soluzione principale per i prossimi anni, proprio nella finestra temporale in cui dovremmo fermare e ridurre le emissioni climalteranti.
Il metano non è un gas verde ma un gas serra, che quando consumato produce emissioni di CO2 e se immesso direttamente in atmosfera, come avviene regolarmente con perdite ed incidenti ad impianti di estrazione e gasdotti, risulta oltre ottanta volte più impattante della stessa CO2.
Domani saremo anche noi in Piazza Castello a Torino, con la presenza fisica di Greta Thunberg al nostro fianco, per chiedere al governo italiano tagli immediati ai sussidi statali ai combustibili fossili e investimenti non sul gas metano ma sulle energie rinnovabili.
Per una conversione energetica ed ecologica dal basso, accessibile a tutte e tutti, pagata da chi non solo ha causato e negato il cambiamento climatico ma continua a specularvi e a farvi profitto.
Noi la crisi climatica non la paghiamo.
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5 years ago
Piazza Castello, Torino
Torino, piazza Castello