Corteo antifascista in solidarietà agli arrestati
Giovedì, all’interno del Campus Luigi Einaudi, si son fatte vive delle facce più volte note: vari esponenti del Fuan. Naturalmente la loro presenza era accompagnata da una numerosa scorta di forze dell’ordine, pronta a difenderli. L’università, complici il Rettore e l’amministrazione, viene quindi militarizzata per mantenere in sicurezza lo svolantinaggio di cinque fascisti. Dall’altro lato, alcuni studenti, vista la situazione, hanno dato vita ad una contestazione per far sì che questi se ne andassero. Mentre la celere scortava il Fuan fuori, uno studente viene fermato dalla Digos, gli vengono chiesti i documenti per poi essere portato in questura. Di fronte a questo gesto repressivo ingiustificato, gli studenti hanno cercato di ottenere il suo rilascio, tentando di impedirne il fermo. La risposta della controparte sono state continue cariche, finite con altri tre fermi. Potrebbe sembrare solo un caso eccezionale ma in realtà si inserisce all’interno dei tanti atti di ordinaria repressione che si verificano da tempo nella città ed altrove. In fondo, la posizione del Rettore non fa altro che legittimare la presenza di chi, in università, esplicitamente o meno, fa riferimento al fascismo e delle forze dell’ordine chiamate a difenderlo. I tre arrestati si trovano ora alle vallette. e si aspettano notizie sulla loro situazione. Nel frattempo, in molti, si è deciso di continuare a dimostrare la solidarietà verso il compagno e le compagne arrestate e la rabbia verso le istituzioni. In assemblea si è deciso di occupare la palazzina Einaudi e di lanciare due appuntamenti: Sabato 15 febbraio un corteo comunicativo per le vie della città. Concentramento alle ore 16 ai giardinetti della Palazzina Einaudi. Domenica 16, un presidio al carcere delle vallette. Samu, Maya e Carola liberi!
4 anni fa
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