Lunedi’ 3 agosto la nostra compagna Marisa dovrà recarsi sui terreni dove sorge la baita per la constatazione dello stato di fatto dei terreni.
Sul terreno di Marisa nel 2010 avevamo costruito la Baita, una casetta di pietra e legno nata dalle mani sapienti e amorevoli di tanti notav attenti a non deturpare il territorio e a prendersene cura.
La baita, presto sequestrata fu liberata dalla pressione popolare.
Per aver tagliato il nastro ed essere entrati in massa su quel terreno, siamo stati denunciati e processati.
Nel frattempo cioè nel 2012 a seguito di ulteriore allargamento del cantiere è stata sequestrata e inglobata all’interno del cantiere/ fortino (da allora la usano le forze dell’ordine come bivacco).
Successivamente ha subito un’ordinanza di abbattimento, in quanto i terreni su cui sorge sono soggetti ad un vincolo idrogeologico( terreno esondabile).
Una nostra richiesta di sanatoria è stata respinta da Comune di Chiomonte sempre per la ragione del vincolo…
Dunque in quei terreni si può costruire un cantiere devastante ma non si può tenere la nostra baita.
Ora Telt vuole attuare il ‘’ripristino ambientale’’ , prima ancora dell’inizio dei lavori…
Lunedì Marisa non sarà da sola. Si parte e si torna insieme.
Ci troveremo alle 15 davanti al Comune di Chiomonte per chieder conto alle istituzioni locali delle condizioni in cui versa il territorio di Chiomonte, soggetto a divieti e ordinanze di zona rossa ormai perenni, che rendono impossibile la vita di tanti agricoltori della zona, che prevedono centinaia di uomini armati occupati a farli rispettare e che fanno della nostra valle un teatro di guerra.
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