ASSEMBLEA MERCOLEDÌ 16 NOVEMBRE ALLE 17 NELLA MAIN HALL DEL CAMPUS EINAUDI
Altri due suicidi, e uno tentato, hanno scosso il carcere delle Vallette in questi ultimi giorni. Alla notizia delle ennesime morti i reclusi e le recluse non sono statǝ in silenzio: i detenuti del blocco B hanno organizzato una protesta in concomitanza con il presidio dello scorso 30 ottobre, dallo striscione che hanno esposto si leggeva un messaggio chiaro, BASTA MORTI; dal blocco C forti battiture hanno accompagnato il presidio; le detenute della 3a sezione femminile hanno scritto e diffuso una lettera collettiva (https://www.osservatoriorepressione.info/bisogno-del.../); nel blocco A il 10 novembre i reclusi hanno preso il possesso di ampie parti della sezione e solo l’arrivo di un centinaio di celerini da fuori la struttura ha permesso il ripristino della “normalità”.
La questione del carcere si lega a quella della criminalizzazione dei movimenti e di ogni forma di conflitto: la frequenza con cui si aprono le porte del carcere per chi decide di lottare crediamo sia destinata a crescere con il nuovo governo, la discussa norma “anti-rave” ne è una chiara indicazione. L’uso politico dei regimi di carcere duro, come lo sciopero della fame tutt’ora in corso di Alfredo Cospito (a cui si sono unite Anna, Juan e Ivan), si sta rendendo chiaro agli occhi di tuttǝ e rischia di diventare una pericolosa normalità.
Lo sciopero della fame a staffetta delle detenute in occasione delle elezioni e la piattaforma rivendicativa scritta dai detenuti dal blocco B ci danno una chiara indicazione: mentre la strage nelle carceri continua (sono 77 i/le detenutǝ mortǝ suicidi da inizio anno nelle carceri italiane, mai così tantǝ) e i problemi di sempre diventano sempre più insopportabili, la popolazione detenuta si attiva e mobilita, alle Vallette qui a Torino così come nelle carceri di Cuneo e Ancona, che negli ultimi giorni sono stati teatri di proteste e rivolte.
In questo momento non possiamo permetterci che di carcere si parli solo in carcere, sentiamo l'esigenza di riportare la discussione a livello cittadino. Confrontiamoci insieme, coordinandoci per organizzare le nostre azioni di solidarietà allǝ detenutǝ.
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