La Turchia sta preparando una nuova invasione militare del Kurdistan: organizziamo la solidarietà!
Da varie settimane il governo Erdogan ha mostrato l'intenzione di muovere un'azione militare finalizzata ad invadere via terra la catena montuosa di Gare, situata nel Kurdistan iracheno (Bashur). Non è però escluso che il piano possa coinvolgere anche l'area del Rojava, dove da molti mesi sono in corso costanti bombardamenti aerei turchi che causano morti e gravi danni ai civili e alle infrastrutture.
Erdogan da mesi sta premendo sull'Iraq per poter aprire nuove rotte commerciali in Medio Oriente, ed in questo quadro va inserita la decisione del governo iracheno di bandire e dichiare illegale il Pkkk. Questa mossa spiana la strada all'imminente invasione turca nel Kurdistan iracheno, dove sono presenti importanti forze resistenti della guerriglia rivoluzionaria del P-k-k, spina nel fianco del governo fascista di Erdogan.
In tutto questo va registrata la complicità e il sostegno che il clan curdo dei Barzani sta fornendo alla Turchia nel tentativo di eliminare l'influenza rivoluzionaria che il P-k-k e il suo leader Abdullah Ocalan hanno sul popolo curdo. Il KDP, guidato da Barzani, continua ad essere alleato della Turchia e del genocidio curdo, usando il popolo curdo come merce per mantenere la propria autonomia nella Regione del Kurdistan iracheno.
Siamo di fronte all'ennesima operazione di genocidio della Turchia nei confronti del popolo curdo e della sua guerriglia, coinvolgendo con buona probabilità anche i territori dell'Amministrazione Autonoma della Siria del Nord-Est.
Proprio mentre l'Isis e le sue ramificazioni tornano prepotentemente a fare paura anche in Occidente, nel silenzio internazionale si continua a legittimare il colonialismo turco che proprio con le milizie dell'Isis fa accordi.
Nel contesto della Terza Guerra Mondiale non possiamo continuare a voltare la faccia di fronte agli attacchi contro il popolo curdo e contro la rivoluzione del Rojava, un faro ed un esempio di convivenza nelle differenze fondato sulla rivoluzione delle donne, la democrazia diretta e l'ecologia sociale.
Proprio la rivoluzione del Rojava ci insegna come l'internazionalismo sia oggi una prospettiva urgente ed inevitabile per rispondere alle barbarie del capitalismo che attacca società e popoli in ogni parte del mondo.
Diamo appuntamento a tutte le persone e le realtà sociali solidali per mercoledì 3 aprile, dalle ore 18.30 a Comala (corso Ferrucci 65/A).