COSA SUCCEDE A SHATILA?
A quarant'anni dal massacro tra diritto al ritorno, spazi e pratiche di resistenza.
Una congiunzione astrale punta ad unire la borgata San Paolo alla banlieu di Beirut: comun denominatore, oltre a solidarietà e complicità, è lo sport popolare.
I due contesti sono infatti accomunati da un insieme di pratiche di autodeterminazione e di progettualità politica che attraversano i corpi e gli spazi, a volte riuscendo pure a trascenderli: nonostante ci sia un mare a dividerli, tra la Palestra Popolare Dante di Nanni e il campo profughi di Shatila si stanno intessendo nuovi legami e relazioni. Questa serata sarà un'occasione per rinsaldarli e dargli nuova linfa.
Negli ultimi decenni il campo di Shatila, rifugio per la diaspora palestinese espulsa dalle proprie terre, è stato al centro degli eventi mediorientali. Esodi, rivoluzioni e assedi ne hanno progressivamente cambiato la conformazione, dando vita alla chimera urbana che vediamo oggi: un ibrido tra slum, borgata popolare e il campo profughi degli albori. Un contesto difficile, a tratti impenetrabile, che se ai tempi consentiva di mobilitare armi e risorse per la resistenza palestinese, oggi costituisce un polo di marginalità ed esclusione, epicentro di contrabbando e narcotraffico.
Nel campo, però, c'è ancora chi crede in una realtà diversa. Si tratta di Majdi, ragazzone palestinese che da anni prova a costruire una risposta dal basso ai problemi del campo: atomizzazione sociale, marginalità, e mancanza di prospettive vengono combattute con ganci e diretti, schiacciate sotto canestro e tiri all'incrocio dei pali, senza contare le lezioni di inglese e di disegno per i più piccini.
Lo sport popolare diventa antidoto per il veleno del razzismo e della marginalità, e i numeri lo dimostrano: il centro di Majdi, completato nel 2020, è un centro nevralgico della vita sociale del campo e punto di riferimento per dozzine di ragazze e ragazzi.
Ultimamente la grave situazione economica libanese, in cui lo stato fornisce una sola ora di elettricità al giorno, sta complicando ulteriormente il quadro, pregiudicando lo svolgimento delle attività del centro: se le bollette mensili pre-2019 arrivavano a 20 dollari al mese, ora per tenere in funzione i generatori se ne spendono circa 180.
Alla collaudatissima cena annuale della Dante Di Nanni abbiamo quindi pensato di aggiungere un qualcosa in più, sia per conoscere meglio Shatila e la sua storia, sia per sostenere economicamente lo Shatila Youth Center: una parte del ricavato verrà infatti utilizzata per supportare questa realtà attiva sul territorio, aiutando a pagare l'insegnante di boxe locale, le bollette e le altre attività del centro.
Di seguito la scaletta della serata:
• Introduzione storico-politologica a Shatila; a seguire proiezione di materiale video prodotto dai ragazzi del centro e presentazione del progetto "Boxe Beats Borders".
(19:30 - 20:30)
• Cena della palestra con slide-show fotografico e sottofondo musicale arabo.
(20:30 - 22:30)
• Proiezione documentario su Shatila prodotto dai ragazzi del campo.
(22:30 - 23:30)
Per quanto riguarda le cibarie si è pensato al seguente menu, frutto del meticciato culinario italo-palestinese (dato che si tratta di un benefit si è pensato ad un prezzo forfettario di 10 euro comprensivo di un bicchiere di vino):
• Primo: stufato di lenticchie speziato
• Secondo: piatto composto di Hummus, Falafel e Fattoush + Leblebi (fino a esaurimento, specialità tunisina)
• Dolce: harise
PRENOTAZIONI SUPER GRADITE! Saremo un bel po' quindi sapere qualche numero in anticipo sarebbe un'ottima cosa per la cucina.
Per prenotare scrivete pure qui sotto o per SMS al 3498474767.
3auda, hurriya, 3adala