CRASS. THE SOUND OF FREE SPEECH
El Paso Occupato e Streeen-lab APS presentano
Venerdì 21 marzo 2025
CRASS. THE SOUND OF FREE SPEECH
Brandon Spivey - 94’, 2023, UK
(foto di Steve Ward)
Nati nel 1977 nell’Essex, i Crass sono stati la leggendaria punk band inglese che ha dato vita al movimento anarcho-punk europeo e mondiale.
Erano un collettivo artistico sperimentale che viveva in una “comune” all’interno di un cottage - il loro quartier generale - da cui riuscirono a lanciare inni e parole d’ordine in grado di smuovere una generazione intera che vedeva nel punk una possibilità di espressione e di ribellione all’ordine imperante ed un messaggio politico ed esistenziale opposto all’immagine stereotipata del punk che le case discografiche volevano sfruttare.
Furono i primi che con il loro esempio diedero nuova vita, stimolarono e svecchiarono teorie e pratiche come l’anarchia, il DIY (l’autoproduzione), l’autogestione, la lotta di classe, l’antinuclearismo, l’antimilitarismo, il pacifismo, il femminismo e la controcultura facendoli diventare argomento di discussione e pratica diffusa nell’Europa degli anni ‘80 da Berlino a Barcellona, da Zagabria a Copenhagen, da Amsterdam a Roma, da Zurigo a Comiso.
Presentato in Italia nella scorsa edizione del Seeyousound Internazional Film Festival, realizzato con il consenso dei membri dei Crass, il film di Brandon Spivey è il racconto di formazione, partendo dagli anni ‘70 e dalla cultura hippy, del collettivo musicale più politico di sempre.
Partendo dal loro iconico simbolo, gli alfieri dell’autogestione, tra cui Penny Rimbaud, Steve Ignorant e Eve Libertine, intraprendono un’analisi puntuale delle loro arte, della loro musica e della loro etica che influenzò chi non trovava posto in una società brutalmente ostile.
Con le loro canzoni contro il nazionalismo, il sessismo, il razzismo, il militarismo e la violenza, i Crass sono considerati gli antagonisti naturali dei Sex Pistols, consapevoli che non serviva a nulla dichiarare Anarchy in the UK, se questa non fosse stata realmente vissuta.
Celebrativo e crudo, il film è quanto di più vicino alla storia dell’epoca si possa ottenere.
