Decreto anti-rave e repressione del dissenso giovanile
Decreto anti-rave e repressione del dissenso giovanile

Il cosiddetto “decreto anti-rave” è esemplificativo di un clima generale che negli ultimi anni si è andato consolidando di restringimento degli spazi per le forme di espressione giovanile e di attacco al dissenso sociale.

Questo infatti non riguarda solo i rave-party, ma tra le casistiche che potrebbero rientrare al suo interno vi sono anche molte pratiche che fanno parte della storia della protesta e del dissenso sociale nel nostro paese, dalle occupazioni delle università e delle scuole, ai picchetti davanti alle fabbriche, alle manifestazioni non autorizzate.

Ma questo decreto non è altro che l’epifenomeno di un lungo processo di criminalizzazione dei comportamenti giovanili, degli ultimi e degli indesiderabili, delle lotte sociali.

Come dimenticare le legislazioni anti-degrado che regolano in maniera sempre più escludente la vita nelle grandi città? Per non parlare dei Daspo urbani e di tutta un’altra serie di normative volte ad affrontare problemi sociali come problemi di ordine pubblico.

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una pioggia di inchieste per associazione a delinquere o sovversiva nei confronti di lotte, movimenti sociali e sindacati. A Torino ne sono state messe in campo ben due nel giro di brevissimo tempo. Anche le lotte studentesche, ad esempio l’opposizione all’alternanza scuola-lavoro, sono state represse con carcerazioni preventive e misure cautelari a giovani liceali e universitari*.
Ma non solo, abbiamo visto una crescente applicazione degli strumenti della legislazione antimafia nei confronti di movimenti sociali e militanti politici. E’ evidente che si vuole trattare il conflitto ed il dissenso sociale come un fenomeno criminale con delle logiche che evidenziano una progressiva deriva autoritaria.

Crediamo dunque che sia necessario non fare passare sotto silenzio quanto sta succedendo e comprendere a fondo quali siano i meccanismi e le tendenze che abbiamo di fronte. Abbiamo deciso di costruire questo momento di incontro con un taglio multidisciplinare per discutere insieme delle forme di gestione degli spazi di dissenso all’interno della società, delle prospettive che si aprono di fronte a questi scenari e delle possibili forme di opposizioni.
Vi aspettiamo martedì 22 novembre alle 17.30 al Campus Luigi Einaudi in aula A2!

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1 anno fa
Campus Luigi Einaudi
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