Pratiche di greenwashing ed estrattivismo in Palestina
EastMed - Poseidon è il progetto di costruzione di un gasdotto, infrastruttura che trasporterà il gas naturale dalle acque contese del bacino Levantino fino all’Italia, snodandosi per circa 1900 km tra Israele, Palestina, Cipro, Grecia e Italia. Se realizzato, si tratterà di uno dei gasdotti più lunghi d'Europa, “un’incredibile opera ingegneristica capace di sopperire al buona parte del fabbisogno energetico europeo, riducendo la dipendenza europeo dalla Russia”.
Il governo israeliano è uno dei più entusiasti sostenitori di EastMed, gli garantirebbe infatti l’ennesimo posto d’onore, un canale privilegiato di inserimento nel mercato europeo, questa volta nel settore energetico.
EastMed trasporterà fino 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno.. ma di chi sono questi giacimenti da sfruttare? Come ha fatto Israele ad accaparrarsi questa ennesima risorsa e ai danni di chi?
Il gas è davvero un’alternativa green per provvedere al fabbisogno energetico europeo? E come mai l’Unione Europea sta fornendo un significativo sostegno politico e finanziario al progetto benché sia totalmente disallineata rispetto agli obiettivi climatici da perseguire?
EastMed e la sua costruzione amplifica le ingiustizie tra Israele e Palestina, rafforzando il regime di colonialismo sionista dal punto di vista sia economico ma sopratutto politico. La realizzazione di questo gasdotto ci permette di ragionare di come la questione de gas stia alimentando non solo il cambiamento climatico e le logiche e propagande di greenwashing degli stati e delle aziende coinvolte ma al tempo stesso acuisce la militarizzazione e l'oppressione dei popoli nella regione del Mediterraneo orientale.
Di tutto questo ne parliamo con attivist di Gastivist e Re-Common