INDECOR CITY
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Città inabitabili, Virtualizzazione sociale, Corpi indesiderati ed alieni,

Comfort, Sicurezza, Decorosità asfissiante?

Tutto sotto controllo!

 

Mercoledì 31 gennaio ci incontreremo per provare a sviscerare alcuni degli elementi che più plasmano la quotidianità e gli aspetti relazionali tra individui, spazi e società.

In vista dei laboratori di preparazione al Carnevale Sociale dei quartieri popolari di Aurora e Barriera, costantemente attaccati dall'opinione pubblica, costruiamo insieme un momento per riflettere e ribaltare le dinamiche che attanagliano il nostro presente.

 

Città inabitabili

L'attuale regolamentazione dello spazio urbano spesso riduce la città a una semplice via di transito, trascurando l'importanza dell'esperienza emotiva e dell'interazione sociale. Questo approccio favorisce un movimento corporeo rapido e privo di stimoli, trasformando le città in luoghi di passaggio, dove viene riprodotta la linearità della produzione. Le regolamentazioni sono accompagnate da un'interiorizzazione delle convenzioni performative tra i pedoni stessi, che regolano come e dove ci si può muovere, influenzando tecniche di camminata e schemi di comportamento nei confronti dell'ambiente circostante.

Il complesso di pratiche, retoriche e discorsi conosciuto come "decoro" sembra volto a distruggere gli spazi pubblici in nome di una presunta difesa di quelli privati. Le istituzioni locali attaccano con determinazione qualsiasi forma di autosostentamento economico, evidenziando una volontà strutturale di neutralizzare gli effetti del disagio sociale anziché migliorare le condizioni di vita.

 

Corpi indecorosi

Il contesto urbano attuale sembra non solo condannare pratiche e attività considerate degradanti, ma anche etichettare alcune identità come indesiderate e non tollerabili. In questo scenario, i corpi stessi diventano luoghi di produzione di marginalità, evidenziando la dimensione sociale e spaziale di questo processo.

Questa visione, alimentata da stereotipi e pregiudizi, riflette il desiderio di controllare i corpi, mantenerli sotto stretto controllo e modellarli secondo i criteri estetici dominanti (mercificabili).

L'operazione sembra mirare a canalizzare il disagio diffuso verso un nemico designato, giustificando così la sospensione dei diritti. Questo stato di emergenza permanente, con un "untore" designato da temere costantemente, si fonda sull'unico elemento costante: il diffuso sentimento di paura che si sviluppa nel vuoto della comunità.

 

 

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Attraverso un confronto collettivo si vuole favorire lo sviluppo di pratiche che sfidino i meccanismi di produzione di margini, le regolamentazioni del vivere e dell’organizzazione sociale.

 

A seguire:

    LAB FOTOGRAFICO:

Laboratorio di scatto per la creazione di poster e fanze di critica alle forme "normalizzate" dei corpi. 

 

    APE ELETTRONICO:

Open bar Benefit e Set Elettronici in live.

 

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