DISERTARE LA LINEA DEL FRONTE
Sguardi e testimonianze sulla mobilitazione totale nella "guerra giusta" infinita
In epoca capitalista, il fronte di uno Stato in guerra non è solo la trincea o l'industria militare, ma il dispiegarsi di una mobilitazione totale della popolazione da mutare in "massa disciplinata", disponibile a funzionare secondo gli scopi bellici. Nel trionfo contemporaneo della "guerra giusta" – dalle «operazioni di polizia internazionale» del 1990-91, alle «operazione militare speciale» della Russia, «resistenza del "mondo libero"» in Ucraina, «autodifesa» di Israele – coloro che disertano ci forniscono una bussola etica e materiale per opporci al mondo-guerra. C'è ancora un'umanità che si sottrae, anche dentro al complesso scientifico-militare-industriale più sofisticato. Quest'incontro è per informarsi, per supportare i disertori e per confrontarci sulle forme che la mobilitazione totale può assumere, a partire dalla rilevanza della profilazione digitale nel definire i confini della cittadinanza contro gli indisciplinati, come i registri elettronici "Gosuslugi" in Russia e "Oberih" in Ucraina dimostrano e come l'epoca pandemica ci ha mostrato anche qui.
INTERVERRANNO:
• un disertore di Kharkov parte del gruppo anarchico Assembly, legato alle reti di mutuo appoggio dei disertori sul fronte russo/ucraino
• una refusenik di Gerusalemme parte di Mesarvot, rete di supporto agli obiettori di coscienza in Israele (in chiamata)
• le compagne di Torino diserta, redattrici dell'archivio campiselvaggi.noblogs.org, sulla centralità del progresso tecnico nella mobilitazione alla guerra
A seguire PRANZO BENEFIT per Torino diserta!