Lenore Kandel: The Love Book
Lenore Kandel: The Love Book

L’anno è il 1966, il luogo San Francisco epicentro di un movimento di migliaia di giovani che si pongono in aperta opposizione ai valori della società, proponendone altri e cercando di viverli. Sono gli anni degli hippie, della Guerra del Vietnam, dell’LSD, della rivoluzione sessuale. The Love Book è frutto di quel clima.

Eros, musica e poesia sono gli ingredienti di questa performance corale in cui i Corpi, veri protagonisti di The Love Book, rivivono attraverso quello dell’attrice e quello della musica dal vivo altrettanto materica e densa.

In questa poesia, i versi possiedono un potente effetto visivo: senza alcun preambolo, gli spettatori si trovano improvvisamente di fronte a una scena erotica che si sviluppa su uno schermo immaginario, nella graduale scoperta della sacralità dell’esperienza che stanno vivendo.
L’esperienza concreta dell’amore totale-intero che Kandel descrive nei più minuti particolari con aderenza piena alla realtà, simile a una sacerdotessa nell’officiare un rito, si manifesta sulla scena nell’incontro fatto di ascolto costante e reciproco tra l’attrice e il musicista. Fulcro della performance sono la reciprocità e la sintonia che si sviluppano in un crescendo di intensità tra la femminilità, in cui la fisicità si sublima fino all’estasi, e le sonorità potenti e penetranti del sintetizzatore elettronico.
Così sulla scena, come nella poesia di Lenore Kandel, il protagonista indiscusso è sfrontatamente l’amore fisico, il fare l’amore ma, come precisa la poetessa: «non come eufemismo del rapporto sessuale», bensì «come trasferimento di energia estatica da un corpo a un altro».

Il libro venne processato e bandito dalla censura in quanto «può provocare pensieri oppure atti osceni o viziosi». Il processo si concluse solo nel 1974 con la sentenza ribaltata e l’assoluzione di tutti gli imputati.

Daria di Bernardo
Regista, attrice, critica teatrale, autrice di numerosi saggi sul teatro contemporaneo e co-autrice di spettacoli teatrali realizzati con la compagnia teatrale APS LABirinti che fonda e di cui fa parte insieme ad altre donne.

Antonio Monti
Chitarrista acustico, musicista a tutto tondo, compositore ed esecutore di musiche per spettacoli teatrali e documentari. La nuova sperimentazione con i sintetizzatori analogici modulari segna un altro traguardo nella mappa della sua  ricerca artistica.

Nautilus autoproduzioni
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2 years ago
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