Noi e la natura o noi è la natura? Relazioni di sostenibilità e transizione ecologica
Noi e la natura o noi è la natura? Relazioni di sostenibilità e transizione ecologica

Se vogliamo tendere all’obiettivo di cambiare la direzione verso la quale il sistema capitalistico sta conducendo -globalmente- il livello ecosistemico, occorre risignificare la nostra relazione con la natura, comprendendo a fondo cosa implichi questa interconnessione. 

Analizzare degli scenari possibili, comprendere le leve che oggi permettono di praticare un vivere diverso (relazionarsi diverso con ciò che ci circonda) diventano punti imprescindibili dai quali partire. Alessandro Pignocchi ci accompagna in un viaggio antropologico tra lotte territoriali, battaglie autoctone per la difesa del vivente, per aprire la porta a nuove possibilità di coabitare ed (r)esistere nella società. 

Oggi la controparte sta confezionando un mondo ridipinto di green, come testimoniano le nuove misure europee in ambito di economia agricola e il Green New Deal, che troppo poco hanno  a che fare con una reale transizione ecologica ed energetica come ci spiegheranno meglio Dario Padovan e Francesca Uleri. 

E così i fondi per un avvenire più sostenibile diventano utili per costruire enormi parchi eolici o fotovoltaci in terreni fertili dove coltivare il nostro cibo o abbattono alberi e cementificano parchi per disegnare la città del futuro.  

Queste trasformazioni in chiave verde non arrivano senza i soliti costi da scaricare sui territori, costi che evidenziano ancora di più come la crisi economico-sociale di oggi non possa facilmente essere messa sotto il tappeto  e come il rapporto con il vivente (che siano alberi, montagne, l’acqua) stia andando a deteriorarsi.  

I costi in un clima e in un mondo che va alla deriva arrivano in diverse forme: estrattivismo selvaggio per accaparramento di terre rare e fonti energetiche; il finanziamento di progetti imposti dall’alto che non tengono conto delle esigenze dei territori; la richiesta di modificare i modelli di produzione agricola a fronte di costi e mercati insostenibili. 

Apriamo il dibattito con chi quotidianamente si batte e lotta per costruire dal basso forme di denuncia di queste dinamiche, ma anche tutela e salvaguardia la salute dei territori e di chi li abita. Analizziamo le cause di questi meccanismi e organizziamoci insieme per trovare delle vie d’uscita per una maggiore vivibilità nel senso più sistemico, interdisciplinare e collettivo  del termine. 

Bio ospiti:

ALESSANDRO PIGNOCCHI – Ex ricercatore di scienze cognitive, Alessandro Pignocchi si è dedicato al fumetto, all’ecologia politica e all’attivismo, in particolare con Soulèvements de la terre. Ha partecipato alla lotta dello Zad di Notre-Dame-des-Landes, che ha riportato in “La recomposition des mondes”. In “Ethnographies des mondes à venir” (Etnografie dei mondi a venire), insieme a Philippe Descola esamina il significato politico di questo tipo di esperimento comunalista. Nei suoi “Petits traités d’écologie sauvages”,(Piccoli trattati di ecologia selvaggia) immagina un mondo in cui l’animismo degli indios amazzonici è diventato il modo di pensare dominante, mentre un antropologo jivaro cerca di salvare le ultime tracce della cultura occidentale e del capitalismo industriale. 

DARIO PADOVAN – professore di Sociologia all’Università degli Studi di Torino, presso il Dipartimento di Culture, Politica e Società. Dal 2022 è direttore del Centro di Ricerca sui Cambiamenti Socio-Ecologici e la Transizione Sostenibile – Crisi – coordinato dall’Unito. È membro fondatore del Centro di Ricerca Interuniversitario su Ecologia, Politica e Società coordinato dall’Università di Pisa, direttore del master in “Sostenibilità socio-ambientale delle reti agroalimentari” e coordinatore della Cattedra Unesco sullo Sviluppo Sostenibile dell’Università di Torino. Le sue ricerche e i suoi studi hanno approfondito tematiche differenti, dalla storia delle scienze sociali alla sociologia del rischio, ma ha sempre mantenuto un focus sull’analisi delle coppie dicotomiche natura/cultura e ambiente/società. Più recentemente ha concentrato i suoi studi sull’Antropocene, la regolazione del metabolismo urbano e la transizione energetica.  

FRANCESCA ULERI – ricercatrice in Sociologia dell’Ambiente e del Territorio, svolge attività di ricerca con focus sulle trasformazioni agrarie contemporanee e delle aree rurali. Dal 2020 al 2022 ha lavorato al progetto “Ricambio generazionale in agricoltura e transizione alla multifunzionalità nelle Aree Interne italiane” (Gruppo Studi Rurali – Università di Bolzano). Tra i progetti recenti “Ruralità in movimento tra immaginari nuovi e mobilità multiple” (Università di Torino). È stata visiting researcher presso l’Inter-American Institute for Cooperation in Agriculture (La Paz-Bolivia) e il gruppo di Sociologia Rurale dell’Università di Wageningen (Paesi Bassi).

7 mesi fa
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