Mercoledì 8 maggio, dalle ore 18,in Gelateria Popolare, Via Goffredo Mameli 6.
Presentazione e discussione dell'opuscolo "Un organo che tutto controlla, un controllo che tutto organizza"
"Smart Control Room" è il nome di un progetto di sorveglianza partorito dal Comune di Venezia nel 2018. Questo prevede un controllo digitale sul territorio veneziano, che grazie a più di 600 telecamere, mantiene sotto osservazione residenti e turisti che vivono e attraversano la città. Il progetto è un tentativo di intensificare il monitoraggio dei flussi e spostamenti, l'aggregazione e l'interazione tra persone e gruppi di persone. Le ragioni di sicurezza e prevenzione, di crimini o altre forme di pericolo, o anche la scusa di un'implementazione dell'offerta di servizi per turisti e residenti, nascondono un annichilimento della vita urbana tramite una costante e continua profilazione algoritmica.
La sperimentazione di questo progetto non riguarda soltanto Venezia, in quanto presenta delle caratteristiche simili ad altri progetti che si stanno sviluppano in molte città italiane tra cui Torino. Ad esempio sappiamo che nella città è previsto un allargamento della ZTL ambientale, oltre ad una serie di restrizioni della mobilità per le macchine EURO 5 in tutta la superficie della città. Questo progetto prevede l'installazione di 80 telecamere che creeranno altrettanti varchi. Progetti simili non fanno altro che ridurre l'accessibilità e mobilità nella città e accrescere il controllo sugli abitanti, restringendo le maglie di libertà sui nostri territori.
Per questo abbiamo pensato di organizzare un momento di discussione in cui il collettivo Sumud, autore dell'opuscolo "Un organo che tutto controlla, un controllo che tutto organizza", presenterà il suo opuscolo, per poi lasciare spazio ad un confronto su altri progetti simili nella nostra città, sulle possibilità di fuga e resistenza.
"Onnipresenza dei dispositivi tecnologici ed estrattivismo dei dati dalle vite singolari e collettive sono i binari della nuova organizzazione sociale contemporanea: quella che al possibile della vita ha sostituito il probabile del calcolo. La vita non sarà più qualcosa da scoprire, da soli od assieme, nei vastissimi ed infiniti spazi profondi del possibile, dell’incontro casuale, dell’errore, dell’imprevisto e dell’imprevedibile; no, sarà invece un calcolo, dove un evento si calcola probabilisticamente (aggregando e rielaborando dati che riguardano l’evento in questione) per prevedere cosa succede poi, e quindi avere la capacità di influenzare direttamente o indirettamente gli accadimenti, chi è stato (si pensi alla polizia predittiva) e avanti così"