PRESIDIO SOTTO ALLE MURA DEL CARCERE DELLE VALLETTE
17 Settembre 2023
Ore 17 al capolinea del tram 3
Decreti e leggi che si sono susseguite negli ultimi mesi, demarcano chiaramente le intenzioni governative: procedere a passo spedito sulla - già tracciata - strada della clandestinizzazione e criminalizzazione degli oppressi, dei poveri, degli sfruttati e degli sfruttabili.
Mentre sul fondo del Mediterraneo continuano ad accalcarsi i cadaveri e su in montagna, a volte, la morte coglie chi cerca di sfuggire alle guardie di frontiera; intanto il governo stanzia fondi e legifera con il fine di braccare, catturare ed espellere le persone sprovviste di un documento europeo.
Nei centri detentivi, sia amministrativi che penali, l'ingiustizia della privazione della libertà si somma alle quotidiane violenze e torture, inducendo, in alcuni casi, anche la morte. Una morte di Stato, non solo in quanto è proprio lo Stato a causarla, ma anche per il suo essere funzionale a istillare un terrore che funga da monito ai liberi.
A Torino, dopo le coraggiose rivolte che hanno segnato la chiusura del CPR, l'orrore della detenzione non si è fermato.
Ad Agosto, infatti, nel giro di 24 ore due detenute sono morte nel carcere delle Vallette. L'immediata passerella del ministro Nordio sul luogo della tragedia ha ribadito la volontà chiara dello Stato: aprire nuovi luoghi idonei alla detenzione nonché aumentare il numero di reati e di guardie. Dunque criminalizzare, segregare e torturare.