Rompiamo la solitudine in cui sprofondiamo ogni volta che una nuova notizia di violenza si abbatte su di noi, perché nell’unione ritroviamo la forza che vogliono toglierci.
Gridiamo insieme che il problema non risiede nei singoli individui, nel mostro di turno, ma nella società nel suo complesso e nelle relazioni che la attraversano.
La violenza maschile contro le donne e la violenza di genere sono strutturali e si devono combattere con cambiamenti e interventi concreti, non invocando forche e patiboli. Vogliamo educazione sessuale, al piacere, al consenso; finanziamenti pubblici per i Centri antiviolenza laici e femministi, per tutti i settori dell’educazione, della formazione e della ricerca, dal nido all’università.
Vogliamo sentirci LIBERƏ, non CORAGGIOSƏ.
Siamo furiosə!
Come ogni 8 del mese, anche venerdì 8 settembre, ci ritroviamo in Piazza Castello alle h18.30 per nominare e ricordare le donne, le persone trans, cui è stata tolta la vita, e per stringere in un abbraccio di sorellanza tuttə lə sopravvissutə
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