Come Non Una di Meno Torino abbiamo deciso di sostenere e aderire all'appello per la mobilitazione dei luoghi femministi contro le guerre. Lo facciamo con la consapevolezza di quanto queste ultime abbiano conseguenze soprattutto sulle soggettività marginalizzate, sulle donne e sulle persone assegnate femmine alla nascita stuprate e costrette a non abortire in Polonia, sulle persone razializzate, sulle soggettività non conformi ed LGBTQIA+, sulle persone piccole. Insieme a Casa delle donne e Donne in Nero di Torino abbiamo organizzato un presidio per il 21 aprile alle h18 in Piazza Castello. Nello stesso giorno e alla stessa ora in tantissime altre città italiane ci saranno iniziative per gridare forte insieme "Fermiamo la guerra".
Sono già moltissime le reti, gruppi, collettivi e singole persone che stanno rispondendo a questa chiamata femminista contro tutte le guerre.
Invitiamo tutte le persone e le realtà femministe e transfemministe a partecipare al presidio! Nessunə sorellə deve essere lasciatə da solə!
Come in tutti i nostri eventi, chiediamo di non portare bandiere, ma solo corpi e cartelli.
Qui di seguito l'appello per la mobilitazione lanciata dalla rete delle case delle donne e dei luoghi femministi:
"Noi femministe vogliamo gridare la nostra rabbia contro la virilità guerriera che porta la barbarie nella storia.
Noi femministe gridiamo contro l'orrore degli stupri che sono l'orrore di tutte le guerre.
Noi femministe vogliamo disertare la guerra e crediamo che deporre le armi sia l'unica soluzione al conflitto.
Noi femministe vogliamo che si avvii il negoziato di pace subito.
Noi femministe vogliamo condannare l'invio di armi, per impedire l'escalation della guerra ed il baratro del rischio nucleare.
Noi femministe vogliamo che la parola torni all'ONU, che deve riprendere l'ispirazione dalla quale è nata.
Noi femministe vogliamo che si blocchi la vendita ed il traffico di armi che contribuiscono ad arricchire i soliti poteri.
Noi femministe siamo contro l'aumento delle spese militari e vogliamo risorse per salute, welfare e scuola.
Noi femministe ci appelliamo a tutti gli esseri umano, affinché i confini degli stati non siano più la soglia per la morte.
Noi femministe sappiamo che costruire ponti tra popoli e non muri sia l'unica strada.
Noi femministe vogliamo accogliere insieme alle sorelle ucraine anche tutte le donne migranti ferme ai confini dell'Europa.
Noi femministe di vari Paesi rifiutiamo l'ondata di violenza patriarcale e bellicista che si sta diffondendo in tutta Europa.
Noi femministe gridiamo l'orrore per le donne stuprate rifugiate in Polonia a cui viene impedito di abortire.
Noi femministe crediamo che la guerra e tutte le guerre siano evitabili e che un altro mondo è possibile.
Noi femministe vogliamo che la guerra sia messa definitivamente fuori dalla storia"
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