Presidio Solidale - coi braccianti e migranti in lotta
Presidio Solidale - coi braccianti e migranti in lotta

Tante sono state le parole rispetto alla situazione dei ragazzi accampati in via Pola negli ultimi giorni ma il problema di parlare tanto e agire poco ha avuto come risultato il fatto che oltre 25 persone vivono senza un tetto sopra la testa e senza dignità con solo il proprio materasso sopra un marciapiede.

Il centro di Prima Accoglienza (unica struttura sul territorio ad occuparsi di accoglienza) aveva chiuso le porte ad Agosto per poi, teoricamente, riaprirle a settembre. Una parte della struttura era stata riaperta dai braccianti per ripararsi nei giorni di pioggia ma poi è stata sgomberata dopo due settimane su ordine della Caritas, proprietaria dello stabile. La ragione dichiarata: occorrono lavori di ristrutturazione: “-il comune e le altre istituzioni non aiutano, non può essere solo il privato a gestire le accoglienze-” dicono. Una mezza verità.

Sono anni che la situazione di disagio si ripete e questa volta le persone coinvolte hanno deciso di far sentire la loro voce e di non andare in silenzio a nascondersi dagli occhi dei cittadini e dei turisti in posti ancora più remoti della città o della prima periferia.

É per noi vergognoso il fatto che in tutti questi anni le varie entità coinvolte non siano riuscite a trovare una soluzione alternativa al periodo di chiusura della struttura dal momento che gli edifici vuoti, privati e pubblici, non mancano. Negli ultimi anni le persone che necessitano di aiuto stanno aumentando e bisogna quindi che chi ne ha la facoltà inizi a pensare come far fronte al problema.

Noi crediamo che tutti siano coinvolti. Abbiamo ascoltato le varie realtà che partecipano a questo dibattito e nessuno ha il coraggio di assumersi le proprie colpe. Ribadiamo che le responsabilità a nostro parere vadano cercate tra gli organi di potere che agiscono su questo territorio: lo Stato, la Chiesa e gli imprenditori. Questi si barricano nelle proprie ragioni e con atteggiamenti d'indifferenza e d'insensibilità si incolpano vicendevolmente. Sono loro i grandi proprietari d'immobili e di capitale che con poco sforzo potrebbero risolvere la situazione. Nessuno vuole uscire dalla propria comfort zone.

Senza dubbio questa situazione è anche frutto di politiche nazionali razziste e scellerate , che partono dal decreto Minniti e finiscono al decreto Cutro e al decreto flussi.

Noi continuiamo a rappresentare i braccianti e i migranti che chiedono contratti regolari, case e documenti e non accetteremo soluzioni che escludano anche solo una persona.

"Non siamo schiavi , né spazzatura" dice chi vive per strada . Il discorso per noi si conclude qui.

Uguaglianza e diritti per tutti.

1 anno fa
Alba piazza Risorgimento
Piazza Risorgimento , Alba
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