Giovedì 27 Aprile, dalle 20:30, al parco Artiglieri da Montagna, avremo il piacere di approfondire insieme al collettivo Recommon, il loro lavoro di inchiesta contro la finanza fossile.
Durante la serata, saranno proiettati e discussi alcuni materiali video raccolti durante il loro viaggio nei siti di estrazione di Gas naturale liquefatto (GNL) degli Stati Uniti, tra cui alcune interviste con le comunità colpite dall’estrazione in Texas e Luisiana.
Tra le grandi istituzioni finanziarie maggiormente coinvolte nel settore fossile, spicca Intesa San Paolo, la banca più grande d’Italia e “padrona” velata della stessa città di Torino. In vista del C.d.A. di Intesa, programmato nella mattina di Venerdì 28 Aprile ancora a porte chiuse, vogliamo approfondire le responsabilità dell’azienda nei confronti dell’Industria estrattiva. Intesa Sanpaolo è infatti il primo finanziatore dei progetti di estrazione fossile: nel biennio 2021-22 ha supportato i settori del carbone, petrolio e gas con 10,7 miliardi di dollari di finanziamenti, e gli investimenti ammontano a 5,3 miliardi di dollari.
È stata l’istituzione finanziaria privata che, più di tutte, ha favorito la dipendenza italiana dal gas russo, e ora punta invece sul gas naturale liquefatto statunitense: dipendenze che si ripercuotono sulle bollette, grazie anche alle speculazioni sul mercato del gas.
Mentre in Italia una famiglia su 10 non riesce a far fronte alle spese energetiche, Intesa Sanpaolo ha fatto registrare l’utile netto contabile più alto di sempre: 4,35 miliardi di euro.In un contesto di forti tensioni internazionali in cui i venti di guerra soffiano sempre più forti, negli ultimi anni ha inoltre concesso 2,2 miliardi di dollari al settore aereospaziale e militare.
Le contraddizioni sono molte, soprattutto quando parliamo di un’istituzione finanziaria che contemporaneamente alla messa al sicuro dei risparmi piccoli e grandi della cittadinanza, si impegna nel finanziamento di un settore letale per il futuro delle generazioni più
giovani.
Perché non chiedere allora a Intesa San Paolo di pagare per noi per la crisi che la cittadinanza più povera sta vivendo?
Vi aspettiamo questo Giovedì sera!
Seguirà un momento di socialità nel parco liberato.