Negli ultimi anni si sono susseguiti una serie di interventi dei paesi europei con l'obiettivo di gestire le migrazioni il più possibile al di fuori dei confini dell'Europa.
Queste politiche di esternalizzazione delle frontiere hanno l'esplicito intento di ostacolare con ogni mezzo necessario l'arrivo in Europa delle persone migranti.
Nel 2019 le Nazioni Unite hanno firmato un nuovo Memorandum di intesa con il Ruanda, appoggiato e ampiamente finanziato dall'Unione Europea e dall'Italia.
Attraverso il programma Emergency Transit Mechanism (ETM) i rifugiati vengono prelevati dai lager libici e trasferiti in un centro appositamente costruito in Ruanda. I programmi ETM non sono una novità assoluta, esite infatti un centro simile in Niger, ma ultimamente il Ruanda sta stringendo molti accordi internazionali in materia di migrazioni.
Recentemente il Ruanda è stato al centro dell'attenzione internazionale per l'apertura a ricevere richiedenti asilo deportati dal Regno Unito, come fatto negli anni scorsi, dalla Danimarca e da Israele.
Adesso vicino alla capitale Kigali, si trova anche il nuovo centro dell'UNHCR, dove vengono trasferiti i/le rifugiatə dalla Libia. Il centro ha l'obiettivo di ospitare richiedenti asilo durante il tempo necessario per valutare la domanda di asilo e per decidere se attivare il reinsediamento in un paese europeo o nello stesso territorio ruandese.
Risulta molto chiara, in queste procedure, la volontà dell'Unione Europea di trattenere all'esterno dei suoi confini le persone in attesa di asilo: da anni l'Europa, in accordo con le agenzie internazionali, porta avanti politiche di questo genere.
Ne parliamo giovedì 11 maggio al C.S.O.A. Gabrio con gli avvocati ASGI Marco Melano e Alberto Pasquero di rientro dal viaggio nel centro di transito ETM in Ruanda.
L'incontro inizierà venerdì 5 maggio alle 18:30 durante la trasmissione Metix Flow su Radio Blackout.