Micropolitica, piacere e clubbing.
"Notti tossiche si inserisce nell'intreccio tra politica e corpo in movimento, il clubbing è esplorato attraverso una grammatica politica diversa, il cui campo di battaglia non è quello dell'attivismo tradizionale, [...] ma una guerriglia micropolitica che impiega corpi e piaceri come punti d'appoggio del contrattacco. Si fa riferimento a gruppi e movimenti artistici, intellettuati, soggetti LGBT, femministe e queer che nella seconda metà del Novecento hanno avuto il merito di riflettere criticamente e organizzare forme di protesta attorno alla dimensione edonica dell'esistenza."
I club, le discoteche, i rave e altri luoghi di divertimento notturno sono al centro di dibattiti fin dalla loro nascita: alcuni li definiscono come luoghi pericolosi e devianti, pieni di droghe, pratiche sessuali inappropriate e dio solo sa che cosa.
Allo stesso tempo però la club culture contemporanea è un fenomeno globale, che travolge un impressionante numero di persone, informazioni e oggetti all'interno di contesti diversi e altamente eterogenei.
L'intento di questo libro non è di venerare questa "orgia di sfruttamento capitalistico" che è l'industria del divertimento in contrapposizione a una morale proibizionista e bacchettona.
Al contrario, l'obiettivo è di indagare le esperienze dei veri protagonisti di questo mondo, i clubber, e di come il clubbing si configuri come uno spazio di resistenza e non come semplice valvola di sfogo per la rabbia repressa.
Può il clubbing essere una dimensione di resistenza, autodeterminazione e soggettivazione?
Ne parliamo venerdì 14 maggio dalle 17.30 con Enrico Petrilli, ricercatore in sociologia dell’Università della Bicocca di Milano, e autore del libro Notti Tossiche, edito per Meltemi Editore (2020), nel quale viene raccolta l’esperienza di ricerca dell’autore nel mondo clubbing di Milano e Berlino.
A seguire aperitivo di autofinanziamento del Collettivo Antiproibizionista Marijtuana.