Il 2 dicembre, allo sciopero del sindacalismo di base, scendiamo in piazza come spezzone sociale!
Contro lo sfruttamento sui luoghi di lavoro e di studio, la violenza del precariato, il ricatto tra essere sfruttati o morire di fame.
Contro la violenza sessista e di genere, la sessualizzazione e lo sfruttamento del lavoro di cura. Contro la violenza del patriarcato e della norma sui nostri corpi.
Contro la violenza delle frontiere, le differenziazioni di genere che segnano solo ulteriori possibilità di sfruttamento, le morti in mare o sui sentieri di chi migra per una vita migliore.
Contro le guerre dei padroni, combattute sulla pelle e con il sangue di lavoratrici e lavoratori, per interessi economici e geopolitici.
Ricordiamo oggi, in particolare, la continua e sistematica aggressione ai danni del popolo curdo che, nel completo disinteresse dei media, viene nuovamente bombardato e invaso dagli eserciti nazionali di Turchia e Iran.
Contro la rapina delle risorse naturali, la devastazione dell’ecosistema, l’inquinamento di aria, acqua e terra, contro la falsa dicotomia tra lavoro e ambiente.
Per costruire un largo fronte anticapitalista,transfemminista, antirazzista ed ecologista, in cui le differenze non si annullino ma si moltiplichino le forme di sostegno e solidarietà.
Per costruire forme di autodifesa che difendano gli esseri umani e non umani, per la vita dell’intero ecosistema mondo.
Per la redistribuzione del reddito, perché la decisione di cosa produrre, come e perché riparta da noi!
Convergiamo! Insorgiamo!