Dal PINKwashing al PINKwatching
ASWAT: esperienza di lotta queer contro l'apartheid israeliana
Israele cerca di nascondere le proprie pratiche di apartheid attraverso diverse campagne di propaganda che ne lavano l'immagine per raccontarsi agli occhi delle potenze occidentali come “unica democrazia del medio oriente”.
Tra queste una riguarda i diritti LGBTQIA+.
Da anni Israele si propone come stato difensore dei diritti delle comunità queer, ad esmpeio investe enormi somme di denaro per la promozione del Tel Aviv Pride: in eventi collaterali e nelle campagne mediatiche.
È appena passato il festival musicale Eurovision, in quel periodo siamo stati sommersi da pubblicità che ammiccavano all'ostentata opulenza del Tel Aviv Pride, immagini di spiagge, concerti e persone sempre felici e festose.
La retorica più utilizzata dalla propaganda sionista è quella dell'essere un'isola felice in mezzo all'oceano di arabi oppressori e barbari. Ma quando i/le palestines queer si rivolgono alle associazioni LGBT israeliane vengono ricattati/e e costretti/e a rinnegare la propria provenienza attraverso processi di cancellazione di ogni tratto culturale palestinese.
Lottare contro l'apartheid israeliana significa anche smascherare questi dispositivi, mettere in evidenza le contraddizioni di uno stato che racconta la sua “avanzata democrazia” nascondendo il genocidio perpetrato verso il popolo palestinese.
Molti collettivi queer praticano il Pinkwatching, cioè l'osservare e smascherare i dispositivi di Pinkwashing, per contrastare l'apartheid israeliana.
Il 16 Giugno avremo l'occasione di parlare con due attiviste di Aswat, Centro Femminista palestinese per la libertà sessuale e di genere, che combatte contro l'assorbimento delle istanze queer da parte di Israele per smascherarne il pinkwashing è stato ad esmpio tra i promotori dell'appello al boicottaggio di Eurovision.
Alle 17:00 condivideranno con noi la loro esperienza di lotta.
Alle 19:30 ci sarà l'apericena palestinese, il cui ricavato verrà donato ad أصوات - Aswat per sostenere la loro lotta.
5 anni fa
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