CON AMORE E RABBIA contro fascismo, guerra e repressione

CON AMORE E RABBIA contro fascismo, guerra e repressione

CON AMORE E RABBIA

80 anni sono passati dalla Liberazione dell' Italia dal nazifascismo e tutto sembra di nuovo sprofondare negli abissi da cui eravamo usciti, armi in pugno, quel lontano 25 aprile del 1945.

Guerre continue e genocidi insanguinano sempre più vaste aree del pianeta. Formazioni politiche autoritarie prendono il potere in numerosi paesi europei e non, tagliando sui servizi essenziali, imponendo politiche repressive e di riarmo. In questo quadro, la fortezza Europa affila i denti, preparandosi a stanziare 800 miliardi di euro per l' industria di morte della guerra. In Italia il governo neo-fascista di Meloni sostiene apertamente le politiche di riarmo europeo, continuando nella sua opera di criminalizzazione della povertà e di repressione delle lotte.

Il governo ha recentemente trasformato in decreto il disegno di legge sulla sicurezza, bypassando completamente il parlamento e rendendo immediatamente operative misure repressive durissime. Un decreto che sprofonderà il nostro Paese in un vero e proprio stato di polizia, dove le più banali proteste potranno essere punite con lunghi anni di carcere.

Di fronte a tutto questo guardare all' esperienza storica della Resistenza è oggi più che mai di vitale importanza. Nell' astigiano in particolare la lotta partigiana ebbe caratteristiche che risultano oggi di grandissima forza e attualità. Le prime bande che agirono nella nostra zona furono opera di giovani contadini del luogo, renitenti ai bandi di leva o ritornati a casa dopo l'armistizio dell' 8 settembre. Un armistizio che per il popolo doveva significare fine della guerra, senza se e senza ma. Giovani stanchi degli orrori del militarismo fascista, insofferenti nei confronti di conflitti ritenuti completamente estranei ai loro reali interessi. Quei giovani avevano toccato con mano le conseguenze disastrose e inevitabili di un partito autoritario, guerrafondaio e nazionalista al potere. Quei giovani avevano visto, sotto la dittatura, sfumare ogni conquista sindacale, strappata ai padroni con imponenti lotte dalla classe lavoratrice nei decenni precedenti. Avevano visto la messa a tacere violenta di ogni possibilità di dissentire. Avevano visto soprattutto i morti ammazzati per le guerre di Mussolini: oltre 400.000 italiani morti, 2 milioni di case distrutte. Avevano visto tutto questo e avevano deciso di diventare finalmente protagonisti delle loro vite. Per uscire da questo inferno divennero partigiani e presero le armi, spezzando secoli di rassegnazione, impotenza e storia subita. Oggi quell' esempio di protagonismo popolare deve essere più che mai vivo e presente all' interno dei nostri movimenti di lotta. Fermare i fascisti al potere, fermare l'escalation bellica è ancora possibile. Sta a noi. Scrolliamoci di dosso la rassegnazione. Rinforziamo le reti ed i movimenti che si battono contro la svolta autoritaria. Uniamo le forze: contro la guerra, il militarismo, le frontiere, il patriarcato, lo sfruttamento e la devastazione ambientale. Con amore e rabbia. Per un 25 aprile di lotta.

ASSEMBLEA ANTIFASCISTA ASTI

in 13 days
Asti
Piazza S. Martino, 4