CORTEO: FERMIAMO LA GUERRA, LIBERTÀ PER OCALAN!
CORTEO: FERMIAMO LA GUERRA, LIBERTÀ PER OCALAN!


La terza guerra mondiale che stiamo vivendo ormai da più di 20 anni e che nell'ultimo anno ha visto l'apertura di un ulteriore terribile fronte in Ucraina, si sta abbattendo anche nei territori del Kurdistan con una rinnovata violenza.
Gli attacchi turchi in Rojava e nel Kurdistan iracheno non si fermano dal 20 novembre scorso. Oltre a colpire la rivoluzione, gli attacchi sono diretti a obiettivi civili, soprattutto contro infrastrutture come ospedali, centrali elettriche e riserve di grano, al fine di isolare la popolazione. È attestato un uso continuativo di armi chimiche e termobariche da parte dello stato turco, armi vietate dalla convenzione internazionale di Ginevra.

Le imminenti elezioni in Turchia in primavera prevedono una netta crisi di consensi per il partito di Erdogan, l'AKP. Ciò si traduce nell'aumento della repressione contro gli oppositori politici, mediante l'impedimento militare allo svolgersi di manifestazioni e con nuove incarcerazioni. Questo scenario repressivo si allunga fino al centro dell'Europa, come è stato per l'attentato del 23 dicembre al centro culturale curdo di Parigi.
Tra il 5 e il 6 febbraio si è abbattuto sul confine turco-siriano un devastante terremoto. L'AKP-MHP sta cercando di nascondere i numeri reali del disastro, tanto che 48 persone sono state assassinate dal regime perché cercavano di denunciare la situazione reale nel sud della Turchia. Nonostante il cessate il fuoco unilaterale da parte delle Unità di difesa del popolo per portare soccorso alla popolazione, la Turchia continua imperterrita con gli attacchi militari, sfruttando il disastro per rafforzarsi politicamente.

Contemporaneamente a questo scenario complesso, continua la detenzione del leader Abullah Ocalan nell'isola-carcere di Imrali, dove si trova dal 1999 in un regime di massimo isolamento. Sono ormai due anni che nessuno, né i famigliari né gli avvocati hanno notizie da parte di Ocalan e ció, in questo scenario, suscita estrema preoccupazione tra la popolazione curda.
Ciò nonostante, il fronte della resistenza è forte in tutto il Kurdistan, dalle montagne del Rojava fino in Rojhilat dove da mesi le donne iraniane si oppongono all'oppressione del regime al grido di "Jin, Jiyan, Azadi".

Resistere alla Terza guerra mondiale significa difendere la Rivoluzione del Rojava e chiedere la liberazione di Ocalan: per questo sabato 1 Aprile scendiamo in piazza!

#DefendKurdistan #WomenDefendKurdistan #RiseUp4Rojava

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1 anno fa
Piazza Castello, Torino
Torino, piazza Castello
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