“La scienza è in crisi? Tra intelligenza artificiale, fisica dei dati, guerra e cambiamenti climatici: quale rapporto tra società e tecnologia”
“La scienza è in crisi? Tra intelligenza artificiale, fisica dei dati, guerra e cambiamenti climatici: quale rapporto tra società e tecnologia”

Negli ultimi anni è tornato ad affermarsi nella quotidianità di tutti noi un orizzonte distopico. Alla costruzione di questo immaginario contribuiscono diversi fattori: dalla guerra in Ucraina a quella di Gaza, dalle pandemie alla crisi climatica. Un ruolo in questa rappresentazione del futuro prossimo lo rivestono anche lo sviluppo di nuove tecnologie, di cui probabilmente la più nota è la cosiddetta “Intelligenza Artificiale”. Nelle chiacchiere da bar spesso saltiamo alle conclusioni: immaginiamo scenari alla Terminator o Blade Runner, con le macchine che si ribellano ai loro creatori. Ma di cosa stiamo parlando realmente? Questa visione distopica rischia di oscurare le implicazioni concrete che lo sviluppo di nuove tecnologie del genere hanno sulla nostra società. Alcune preoccupazioni più serie possono riguardare il ruolo di queste tecnologie nell’aumento dello sfruttamento, dell’estrazione di valore dall’umano e dalla natura, del controllo e del disciplinamento di massa. Questa confusione si inserisce in un quadro più generale di quella che potremmo definire banalizzandola “crisi della scienza”: una sfiducia sempre più aperta nei confronti della sua capacità di rendere le nostre vite migliori. La società secondo la narrazione dominante sembra polarizzarsi sempre di più tra tecnoentusiasti acritici e sostenitori delle pseudoscienze. Ma è davvero così? Si tratta di una crisi che scala tutti i livelli fino ad arrivare ad esprimersi all’interno della comunità scientifica stessa. Prendiamo ancora il caso della crisi climatica: nonostante questa sia per la gran parte degli scienziati una evidenza conclamata le soluzioni non sono altrettanto chiare, perché si scontrano con la logica del valore. Dunque quali sono le cause di questa crisi e quali gli orizzonti? Con Daniela Tafani, Daniele Gambetta ed Alessandro Ferretti approfondiremo criticamente lo scenario tecnologico e scientifico che si sta delineando. Con Emiliano Gentili e Federico Giusti (in collegamento) affronteremo l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul mondo del lavoro e le forme di regolazione europea. 

Bio ospiti:

DANIELA TAFANI – insegna Etica e politica dell’intelligenza artificiale e Storia della filosofia politica all’Università di Pisa. È vicepresidente della Società italiana di Studi Kantiani. Si occupa della filosofia morale e politica di Kant e di etica e intelligenza artificiale. Tra i suoi lavori recenti: What’s wrong with “AI ethics” narratives (“Bollettino telematico di filosofia politica”, 2022); Automaticamente illegali”. Una proposta per i sistemi di intelligenza artificiale (“Bollettino telematico di filosofia politica”, 2022).

DANIELE GAMBETTA – laureato in matematica e data science, negli anni ha collaborato con varie riviste e testate giornalistiche su approfondimenti scientifici e tecnologici. Curatore dell’antologia Datacrazia (D Editore, 2018). Attualmente è dottorando in Intelligenza Artificiale.

ALESSANDRO FERRETTI – ricercatore presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino. Si è occupato spesso di fisica dei dati. Durante la pandemia si è concentrato con particolare attenzione sulla diffusione del virus nelle scuole. 

EMILIANO GENTILI – docente alla scuola secondaria, è un attivista e uno studioso di problematiche economiche e sociali.

FEDERICO GIUSTI – delegato CUB nel settore pubblico, collabora coi periodici Cumpanis, La Città futura, Lotta Continua ed è attivo sui temi del diritto del lavoro, dell’anticapitalismo, dell’antimilitarismo.

23 giorni fa
centro sociale askatasuna
corso regina margherita 47, Torino
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