Domenica 26 Febbraio 2023 dalle ore 13, le Osti-nate vi invitano a un nuovo pranzo conviviale con: bingo di antipasti, pasta e fagioli per salutare l'inverno e dolci variegati a 10€, il tutto a sostegno di alcune realtà che resistono alle imposizioni sanitarie e al controllo sociale.
A seguire intrattenimento con ospiti a sorpresa direttamente dalla Val Pellice.
Prenotazioni al numero 3466737160.
El Paso occupato, via Passo Buole 47 a Torino.
Vi aspettiamo!
PER L’AUTORGANIZZAZIONE
Eccoci a riproporre negli spazi di El Paso occupato, il nostro pranzo a sostegno delle realtà che resistono alle imposizioni sanitarie ed al controllo sociale. Lo spazio è quello che ci ha accolte, nel gennaio 2022, in un momento in cui era difficile trovare luoghi che fossero aperti e disponibili ad eventi di socialità e convivialità, che si ergessero fuori dalle logiche del profitto ma fossero proiettate verso la solidarietà. Ora che le restrizioni legate alla pandemia paiono terminate, la repressione non lo è, anzi si è inasprita, da parte dello stato, la criminalizzazione dell'autorganizzazione con varie modalità. Con il decreto anti-rave, che vuole reprimere e colpire direttamente chi, fuori dalle logiche commerciali e da quella che viene definita legalità, crea momenti di festa; rendendo penalmente perseguibili coloro i quali vivono la socialità e lo stare assieme fuori dai contesti regolamentati dalle istituzioni. Attraverso i numerosi sgomberi di case occupate, come abbiamo potuto vedere negli ultimi mesi qui a Torino con l'Edera o la Crepa, si colpiscono apertamente le realtà che fanno dell'autogestione la principale pratica di vita. In modo più subdolo con sequestri di strumentazioni e sigilli all'interno di luoghi autogestiti, ultimo in ordine di tempo quello avvenuto il 26 gennaio all'Askatasuna, che mirano a sottrarre gli strumenti funzionali alla realizzazione di iniziative di contestazione. Ed ancora applicando ingenti multe a chi ha partecipato a momenti di piazza in nome della solidarietà a lotte del territorio e per la libertà, tentando in questo modo di spaventare e dissuadere altri ad esprimere la propria vicinanza ed il proprio supporto alle lotte.
Sta avvenendo un attacco diretto alle realtà autogestite ed agli spazi sociali, spazi di cui si è sempre avuta estrema necessità ed ancora di più in questo momento, in cui le nostre città si sono ridotte da tempo a soli spazi privati con pochi spazi pubblici, che hanno perso il loro ruolo centrale, quello di fulcro delle relazioni sociali, divenendo quasi esclusivamente luogo di lavoro e consumo. Città sempre più sorvegliate da telecamere e semafori intelligenti, in cui le amministrazioni piangono miseria, ma investono su una digitalizzazione costosa quanto poco efficiente. I più giovani hanno perso i loro spazi dove praticare l’autonomia, il loro tempo libero è stato sostituito dal sempre più protratto tempo passato in casa davanti ai vari strumenti tecnologici e dalle tante attività pomeridiane sempre con la presenza di adulti che insegnano, controllano, garantiscono.
Gli spazi autogestiti sono luoghi di resistenza, di costruzione di alternative all'esistente, che permettono di costituire reti di mutuo appoggio lasciando agibilità ad iniziative ed esperienze che difficilmente troverebbero luoghi dove essere praticate. Sono diretta espressione delle reali necessità e desideri degli individui che ne fanno parte e che le portano avanti con fatica e determinazione, che coltivano lo stare insieme col fare assieme, con tutti gli stimoli e le riflessioni che ne scaturiscono, permettendo attraverso la pratica e l'esperienza una crescita personale ed un cambiamento.
Ecco perché oggi abbiamo deciso di sostenere una piccola realtà del territorio della Val Pellice, che mette in pratica la necessità di uscire dai contesti istituzionali dell'educazione, costruendo spazi dove realizzare delle scuolette basate su ideali profondi riguardo ad una sana crescita dei bambini e bambine e che pongono particolare attenzione all'espressione dei talenti e alle esigenze dei ragazzi e ragazze, col rifiuto delle imposizioni statali. Allo stesso tempo concede spazi di socialità dove la condivisione dei saperi viene praticata attraverso l'autorganizzazione, dove il fare rete passa attraverso l'autogestione.
Tutto questo mina alle fondamenta della società malata in cui viviamo, che ci sembra sempre più difficile da modificare, ma proprio per questo vogliamo continuare a sostenerci e supportarci, affinché tutto ciò possa crescere ed espandersi, infestando ed influenzando la società che abbiamo attorno per renderla un mondo più vivibile.
Se siamo divisi vince il padrone, uniti possiamo diventare una marea inarrestabile.
Le osti-nate
Torino 26 febbraio 2023