Se un'intera categoria di persone è privata dell'accesso alla salute e della possibilità di autodeterminarsi voi come la chiamate? Noi violenza strutturale
A novembre scorso denunciammo la gravissima situazione in cui versano le persone trans e non binarie. Esiste un solo centro pubblico (il CIDIGeM, dell'ospedale Molinette di Torino) a disposizione dell'utenza di Piemonte e Valle d'Aosta. In pandemia il servizio ha sospeso le visite e ha smesso di rispondere a mail e telefonate. L'equipe del CIDIGeM ha numeri del tutto inadeguati al bacino di utenza reale. In questo momento l'attesa per un primo colloquio conoscitivo raggiunge l'anno.
In questi mesi la situazione si è ulteriormente aggravata: il pensionamento dell'endocrinologa di Spo.T, il servizio offerto negli ultimi 10 anni dall'Associazione Maurice, ha congestionato ulteriormente il CIDIGeM.
Il diritto alla salute delle persone trans e non binarie è ignorato e ostacolato da medici obiettori che "scelgono" di non curarsi di noi e da un sistema sanitario che non investe in ricerca e assistenza per le persone trans e non binarie
Pretendiamo dalla direzione dell'ospedale Molinette un allargamento dell'equipe del CIDIGeM.
Pretendiamo dalla regione Piemonte che ci sia almeno un centro dedicato alla salute trans in ognuno dei capoluoghi.
Pretendiamo dallo stato, dalle università e dalle regioni che ogni endocrinologx che opera nel servizio pubblico sia in grado di prescrivere ormoni e di prendersi cura della salute delle persone trans e non binarie.
Contro la transfobia istituzionale la lotta è inTRANSigente!