Spezzone antimilitarista al corteo per lo sciopero generale

Lunedì 11 ottobre

Sciopero generale indetto dal sindacalismo di base

Spezzone antimilitarista al corteo da piazza Carlo Felice (Porta Nuova) alle ore 10

Miliardi ai militari. Per noi miseria e repressione

Il governo Draghi, in continuità con i suoi predecessori, favorisce i padroni e potenzia il comparto bellico a danno della condizione di vita dei lavoratori e delle lavoratrici del paese. L'andamento non muta. I ricchi diventano sempre più ricchi mentre i poveri diventano sempre più poveri. Il lavoro, quando c'è, è sempre più precario, sottoposto a ricatto, pericoloso, malpagato e sfruttato. Lo sblocco dei licenziamenti e il moltiplicarsi degli sfratti sono la realtà con la quale ci troviamo a confrontarci. La montagna di soldi del recovery fund non verrà utilizzata per rendere le nostre vite meno precarie con investimenti nella sanità, nella scuola, nei trasporti pubblici, ma per foraggiare le imprese, le grandi opere, e l'apparato industriale militare. Tagli e privatizzazioni dei servizi essenziali sono state attuate nonostante l'emergenza pandemica.

Nel 2021 la spesa militare italiana ammonta a 25 miliardi di euro annui (8,1% in più rispetto all'anno precedente), a cui andranno a sommarsi le ingenti somme del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Le truppe del Belpaese fanno la guerra in Niger, Libia, Golfo di Guinea, stretto di Ormuz, Iraq, nel Mediterraneo ed in tanti luoghi del pianeta.

In piena estate il parlamento ha approvato il rifinanziamento delle varie avventure neo-coloniali delle forze armate italiane. Le missioni all’estero, 40 in tutto, costano un miliardo e 200 milioni di euro, 9.449 i militari impiegati: un secco aumento rispetto alle cifre già da record dello scorso anno.

Dismessa la retorica dell'intervento umanitario, torna l'esplicitazione della centralità della tutela dell'interesse nazionale, che si traduce soprattutto nella difesa dei profitti dell'ENI in Africa, nella guerra contro le persone in viaggio, in fuga dai conflitti, dalla miseria, dalle persecuzioni e dalle dittature.

Guerra esterna e guerra interna sono due facce della stessa medaglia.

Le stesse truppe tricolori impegnate a far la guerra in ogni parte del globo, le ritroviamo nelle strade delle nostre città per reprimere ogni insorgenza sociale. I militari sono stati promossi al ruolo di agenti di polizia giudiziaria e sono nei CPR, dove vengono rinchiusi i corpi in eccedenza da espellere, nei cantieri militarizzati e nelle periferie, dove la guerra ai poveri si attua con l’occupazione e il controllo etnicamente mirato del territorio. L'intensificazione della presenza di militari e poliziotti per le nostre strade, ha lo scopo di tenere buoni i poveri, di impedire a lavoratori e lavoratrici sfruttate, precari e precarie, disoccupati e disoccupate, di far sentire la propria voce rifiutando di farsi carico di tutto il peso della crisi sociale.

Dal 30 novembre al 2 dicembre si svolgerà a Torino la nona edizione dell’Aerospace and defence meeting, mostra mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra. Miliardi di armi verranno venduti a governi, eserciti, agenzie di contractor. Ci saranno tutte le principali aziende del settore, tra cui spiccano le piemontesi Leonardo, Avio Aero, Collins Aerospace, Thales Alenia Space, ALTEC. Un business di morte.

Le armi italiane, in prima fila il colosso pubblico Leonardo, sono presenti su tutti i teatri di guerra. Le guerre che paiono lontane sono invece vicinissime: le armi che uccidono civili in ogni dove, sono prodotte non lontano dai giardini dove giocano i nostri bambini.

Per muovere una concreta opposizione di classe contro chi ci opprime, ci sfrutta ci affama, per gettare sabbia nell'ingranaggio del militarismo, serve partire dal nostro territorio, dove ci sono caserme, basi militari, aeroporti, poligoni di tiro, fabbriche d’armi, uomini armati che pattugliano le strade.

Un mondo senza padroni, senza eserciti, senza governi è possibile. Dipende da noi renderlo vero, dipende da noi fare nuovamente paura ai padroni. Non bisogna aspettarsi nulla dai governi, solo autorganizzandoci e lottando potremo vivere meglio.

Lunedì 11 ottobre

Sciopero generale!

Scendiamo in piazza contro padroni e governanti che ci riservano solo miseria e repressione. Fermiamo l’aumento delle spese militari, imponiamo il ritiro immediato delle missioni militari all’estero e la riconversione della produzione bellica, cacciamo i militari dalle strade!

Assemblea Antimilitarista

Federazione Anarchica Torinese

3 anni fa
piazza Carlo Felice, Torino
Piazza Carlo Felice 60, Torino
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