STATO E PADRONI , STRAGISTI SIETE VOI!
Prigioniero da due anni nella sezione AS2 del carcere di Terni, il nostro compagno Juan Sorroche è accusato di un’azione che ha danneggiato la sede della Lega di Treviso, avvenuta nell’Agosto del 2018. Per questo è accusato di strage.
Questo genere di accusa non è nuovo. Sempre più sovente compagni e compagne impegnate nelle lotte al fianco degli oppressi e contro questo sistema di morte e sfruttamento sono colpiti da pesanti provvedimenti repressivi.
IN MARE, ALLE FRONTIERE, SUL LAVORO, NELLE CARCERI E NELLA STORIA, LE STRAGI LE FA LO STATO.
Attualmente, nel mondo, ogni 15 secondi un lavoratore muore a causa di un infortunio o di una malattia professionale. In Italia ogni anno sono 1200 i morti sul lavoro, più molti altri uccisi dalle malattie. 600.000 sono gli infortuni con danni permanenti e 10.000 le malattie professionali riconosciute ogni anno.
Sfruttamento, paghe da fame, condizioni deprivanti e ricatti silenti sono un logorio continuo che porta inevitabilmente a malattie psicofisiche, deperimento e impoverimento sociale, con l’obbiettivo di ottenere passività.
Allo stesso tempo, per molte persone, costrette ai margini, si aprono le porte della galera, luogo di privazione, soprusi e spesso di morte violenta. Tanto che la media degli ultimi anni parla di circa 160 morti l’anno di cui un terzo per suicidio. Le forze dell’ordine dall’entrata in vigore della Legge Reale nel 1975, hanno causato circa 600 morti.
Dal 1969 al 1975 si contano 3500 attentati di chiara impronta fascista, il tutto con la plateale protezione dei servizi segreti e dello Stato.
TUTTE STRAGI IMPUNITE! D’altra parte non può essere diversamente. E non saremo noi fra quelli che chiedono giustizia e verità agli autori stessi di questi massacri.
Lottare contro le innumerevoli ingiustizie sociali non è un crimine!
Lo Stato, la classe dominante, industriali e banchieri in testa, con i loro servi politici, sono i nostri nemici. Sono loro che portano avanti una Guerra senza quartiere alle nostre esistenze.
Portare sostegno a chi si oppone e non si piega al loro modello deve diventare una pratica quotidiana
Portiamo solidarietà al compagno Juan, resistendo.
Continuare la lotta sarà la nostra risposta!