La crisi climatica ormai in atto non ha messo in discussione il modello di crescita infinita del capitalismo, che si è anzi preparato a ristrutturarsi completamente in chiave green. Mezzi di trasporto elettrici, l’uso massiccio di dispositivi a batteria, il proliferare di dispositivi collegati ad internet e la stessa infrastruttura fisica di internet richiedono una quantità di energia e materie prime difficile da immaginare.
Questo modello richiede un nuovo massiccio sfruttamento di suolo e sottosuolo, e genera enormi problemi per la gestione dei rifiuti e degli scarti delle operazioni di estrazione, lavorazione e trasporto delle materie prime. Una nuova era di estrattivismo è iniziata, allargando immensi orizzonti di profitto per i potenti e scaricando le inevitabili conseguenze di devastazione territoriale, violenza e colonialismo su chi non ha mezzi per difendersi.
L’individuazione dei responsabili non ci solleva dal compito di provare a cambiare radicalmente la situazione, sviluppando la capacità di immaginare un “altro mondo” e agire in tal senso.